L’effetto del Training di Joint Control sulle Performance di Comportamenti a Controllo Multiplo

Nella concettualizzazione di Skinner (1957) sul comportamento verbale, il linguaggio è un comportamento appreso, acquisito e mantenuto dalle stesse variabili ambientali e principi che controllano il comportamento non verbale (Sundberg, 2008). Il linguaggio non è basato sulla topografia di risposta, ma piuttosto sulla relazione funzionale tra una specifica risposta e le sue variabili di controllo (antecedenti e conseguenze) (Sundberg & Michael, 2001).

Verbal-Training-Joint-Control

Secondo Skinner (1957) la forza di una singola risposta può essere, e solitamente è, funzione di più di una variabile (risposta multipla convergente; Michael, Palmer, & Sundberg, 2011); e una singola variabile può controllare più di una risposta (controllo multiplo divergente; Michael et al., 2011). Il Joint control (termine coniato da Lowenkron; 1997) è il controllo convergente di una singola topografia di risposta esercitato da due variabili simultanee (Michael et al., 2011). Palmer (2006) inoltre, nella sua concettualizzazione, suggerisce un aumento della forza della risposta, o salienza, come risultato dell’introduzione del secondo stimolo discriminativo, che insieme al primo controllano la specifica risposta. Ad esempio, un ascoltatore a cui è chiesto “quale topo indossa sempre i pantaloni?” potrebbe rispondere “Topolino” (a causa di una storia di rinforzo). Alla domanda successiva “quale anatra non indossa mai i pantaloni?”, la risposta “Paperino” potrebbe essere evocata dalla forza (salienza) prodotta dall’emissione di “Topolino”.

Il comportamento di mediazione è un interessante esempio dello sviluppo di comportamenti complessi (Blough, 1959). Lowenkron (1991) afferma che la mediazione verbale insieme ad un’altra variabile verbale, esercitano un controllo congiunto sulla topografia di risposta basata sulla selezione, mediando così quest’ultima. Secondo Palmer (2006) il joint control fa sì che le risposte di selezione mediate verbalmente abbiano un vantaggio rispetto alle risposte non mediate, in quanto possano avvenire indipendentemente dai particolari stimoli utilizzati. Ciò che controlla la risposta di selezione, non sono gli stimoli presenti, ma piuttosto le risposte che alla fine evocano e conducono alla risposta corretta basata sulla selezione (Schlinger, 2008).

Le persone con autismo spesso sono carenti nei repertori di speaker e di listener, importanti per l’esecuzione di abilità controllate da fonti multiple (Sundberg & Michael, 2001; Sundberg, 2008). Lo scopo del presente articolo è di valutare la letteratura disponibile relativa al joint control, come quadro concettuale per la spiegazione di comportamenti a controllo multiplo, e di valutare l’efficacia delle procedure derivate dall’analisi del joint control per l’insegnamento nelle persone con autismo e altre disabilità.

Nella valutazione sono stati inclusi 12 studi, di cui 6 finalizzati all’analisi del joint control nelle performance di appaiamento allo stimolo campione (Lowenkron, 1984, 1988; Lowenkron & Colvin, 1992, 1995; Ratklos, Frieder, & Poling, 2016; Sidener & Michael, 2006), tre di comportamenti in sequenza (Clough, Meyer, & Miguel, 2016; DeGraaf & Schlinger, 2012; Gutierrez, 2006) e tre di comportamenti dell’ascoltatore (Causin, Albert, Carbone, & Sweeney-Kerwin, 2013; Lowenkron, 2006b; Tu, 2006).

Le valutazioni sono state condotte complessivamente su 78 partecipanti. Tre studi sono stati compiuti su 15 studenti con disabilità (vocali e non) in cui è stato registrato il numero cumulativo di risposte acquisite o il numero di riposte corrette eseguite. I restanti 9 studi sono stati svolti su 66 partecipanti, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, in cui la variabile dipendente è stata il numero di risposte corrette (Gutierrez, 2006; Lowenkron, 1988; Lowenkron & Colvin, 1992, 1995) o la percentuale di risposte corrette (Clough et al., 2016; DeGraaf & Schlinger, 2012; Lowenkron, 2006; Ratklos et al., 2016; Sidener & Michael, 2006).

L’obiettivo degli interventi è stato di valutare il ruolo della mediazione verbale su risposte a controllo multiplo. In molti studi (Causin et al., 2013; Clough et al., 2016; DeGraaf & Schlinger, 2012; Gutierrez, 2006; Tu, 2006) hanno utilizzato il training di joint control come principale variabile indipendente caratterizzato dalle seguenti fasi:

  • Presentazione di una serie di immagini seguito da uno stimolo verbale (es. un’istruzione per selezionare più immagini o per eseguire un compito di abbinamento in sequenza o ritardato);
  • Training del Tact (es. vocale o segni) per l’insegnamento degli stimoli da etichettare;
  • Training di ripetizione, in cui è stato insegnato al partecipante a ripetere in maniera consecutiva, specifiche parole associate con gli stimoli da selezionare o ai compiti da svolgere;
  • Opportunità di selezionare stimoli multipli o svolgere un compito di sequenziamento dopo la presentazione dello stimolo verbale.

In tre studi (Clough et al.; 2016; DeGraaf e Schlinger; 2012; Gutierrez; 2006) inoltre, hanno utilizzato variabili indipendenti aggiuntive, come la procedura di blocco della risposta vocale, al fine di interrompere il comportamento verbale nella forma di ecoici/self ecoici e tact, che avrebbero potuto dimostrare il verificarsi del joint control. Tale procedura è stata implementata chiedendo al partecipante di cantare una canzone fino al completamento dell’attività. Inoltre, DeGraaf e Schlinger (2012) hanno utilizzato la procedura di fading del prompt al fine di insegnare agli studenti una sequenza di compiti.

Complessivamente, gli studi esaminati indicano che il training di joint control o il training che coinvolge la mediazione verbale (es. ecoico, tact) hanno prodotto un effetto positivo nell’esecuzione di comportamenti a controllo multiplo. In aggiunta, gli studi che hanno utilizzato il blocco della mediazione verbale, suggeriscono che le prestazioni peggiorano quando la mediazione verbale non è utilizzata (es. ecoico o self ecoico).

Nell’esecuzione delle differenti attività, l’emissione della singola topografia di risposta si è verificata sotto due differenti fonti di controllo (ecoico/self-ecoico o imitazione motoria/self-imitazione e tact). Ciò suggerisce che il joint control e la mediazione verbale sono probabilmente coinvolti nelle risposte a controllo multiplo e il suo training potrebbe servire per l’acquisizione di prestazioni basate su fonti multiple di controllo.

Una caratteristica presente in tutti gli studi è stata l’emissione di topografie specifiche che rafforzano altre topografie precedentemente condizionate. Ovvero, gli stimoli che alla fine conducono al comportamento, sono classi di risposta con topografie precedentemente acquisite dall’individuo e resi più forti da condizioni ambientali prepotenti. L’acquisizione di specifiche classi di risposta, in particolare i repertori ecoici e di tact che portano a rafforzare una risposta di selezione, può essere una caratteristica presente sia negli individui in grado di emettere risposte controllate congiuntamente che non. Di conseguenza, attraverso il training di specifiche classi di topografie di risposta, gli individui potranno acquisire più rapidamente la capacità di rispondere agli stimoli, attraverso l’emissione di risposte controllate congiuntamente.

Le evidenze attuali suggeriscono che le abilità di tact ed ecoico sono necessarie per il joint control, e nelle persone in cui non sono presenti tali abilità, sarà necessario svolgere prima un insegnamento specifico.

Un’analisi del joint control fornisce un forte paradigma per ricerche sul comportamento verbale mediato a controllo multiplo e potrebbe fornire rilevanti informazioni per lo sviluppo di un efficace intervento basato sul linguaggio per bambini con ASD e altre disabilità (Michael et al., 2011).

Ampuero, M. E., & Miklos, M. (2019). The Effect of Joint Control Training on the

Performance of Multiply Controlled Behavior: A Systematic Literature Review

Relevant to Children With Autism Spectrum Disorder and Other Developmental

Disabilities. The Analysis of Verbal Behavior, 35(2), 149-171.

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Scritto da: Dott.ssa Cristina Citerei

La Dott.ssa Cristina Citerei è Psicologa ed Analista del Comportamento con certificazione BCBA. Collabora con l’Associazione Alba Onlus di Pescara, come terapista e supervisore di programmi di intervento ABA. Ha presentato contributi in conferenze nazionali e riviste del settore. I suoi maggiori interessi sono l’analisi e l’insegnamento del comportamento verbale e delle abilità sociali.